Intervista a Greta Boretti Tenorio, Materials Development Coordinator

Puoi raccontarci il tuo percorso di studi e di lavoro?

Fin dal liceo desideravo lavorare nel mondo della moda ancora non sapevo bene in che modo, l’unica certezza era che ne avrei fatto parte. Dopo la maturità ho iniziato un percorso di quattro anni in Fashion Marketing Management al Polimoda, dove ogni piccolo ramo del settore veniva ampliamente approfondito in modo tale da rendere noi studenti consapevoli a cosa andassimo incontro. Il mio corso aveva un focus sulla parte manageriale e di marketing ma sono stati altri piccoli corsi sullo sviluppo del prodotto che hanno cambiato la mia prospettiva. Ho capito con certezza cosa volessi fare: stare con la materia, l’oggetto fisico che da idea diventa un prototipo vero e proprio. A due mesi dalla discussione della tesi ho ottenuto un contratto per il mio primo stage in un importante brand della fashion per lo sviluppo dei semilavorati collezione donna. Successivamente entro a far parte di un piccolo brand di uno dei gruppi dominanti nel mondo della moda. E qui ho avuto la fortuna di trovare non solo un ambiente molto piacevole, ma soprattutto la possibilità di abbracciare tutta la catena: dallo sviluppo alla produzione di tutti i prodotti di pelletteria. E adesso ho il ruolo di coordinatrice di materie prime ed accessori metallici

Puoi dirci sinteticamente in cosa consiste il tuo lavoro?

Ad ogni collezione lo stilista richiede un mood e specifici materiali; quindi, raccogliamo tutte le opzioni che possiamo offrire per soddisfare le sue richieste. Una volta che lo stilista ha scelto procediamo con prove e test sui materiali stessi. Si sviluppano colori si aggiusta e corregge la materia prima da un punto di vista di look, tatto e performance fino ad ottenere il risultato finale richiesto. Per quanto riguarda gli accessori, invece, normalmente riceviamo delle richieste precise, in casi fortunati anche delle bozze di cosa si vorrebbe all’interno dei prodotti in collezione. Normalmente si realizzano vari prototipi prima di riuscire ad ottenere un oggetto approvato, anche in questo caso si ha un processo di industrializzazione e raccoglimento dati utili a tutti fino alla produzione Nel mio ruolo è indispensabile avere un buon rapporto con gli stilisti e saper capire cosa immaginano e desiderano realmente.

Il tuo lavoro risponde a quello che realmente vuoi?

Il mio lavoro adesso sicuramente corrisponde a quello che ho sempre desiderato fin dagli studi, ma ahimè mi conosco e non mi accontento mai, voglio imparare sempre di più, avere sfide continue, avere sempre più responsabilità. La staticità mi spenge quindi al momento sicuramente sono felice, ma perfettamente consapevole che fra un po’ anche questo ruolo mi starà stretto. Non ho nemmeno mai escluso eventuali trasferimenti sono sempre pronta a valutare nuove avventure.

Che consigli daresti ai giovani che si affacciano ora la mondo del lavoro?

Di spingersi sempre oltre ai propri limiti e di ricordare che niente è dovuto e non si arriva dopo pochi anni di lavoro, il vero segreto è che non si arriva mai e non si smette mai di imparare. Bisogna dare tanto, ma veramente tanto prima di iniziare a vedere risultati concreti senza scoraggiarsi, perché prima o poi l’azienda si accorge quando una persona dà il massimo. Ogni esperienza aiuta a conoscersi meglio e ad avere un po’ di esperienza in più per la sfida successiva, basta non mollare mai e cogliere ogni occasione come un’opportunità per conoscere meglio se stessi ed aggiustare il tiro per quello che si desidera per il proprio futuro.

“Se non sei disposto a faticare perdi il valore delle cose, perché il valore delle cose è determinato dalla fatica che fai per ottenerle se non fai nessuna fatica tutte le cose che hai non hanno nessun valore e non le difenderai mai e vivrai in un mondo di superficie, dove una cosa vale l’altra.

Questo vale per tutto ed è micidiale”